Hagoromo, lo spettacolo teatrale giapponese che combina l’uso di maschere, movimento e musica con l’attore Yamai Tsunao
Hagoromo, lo spettacolo teatrale giapponese
che combina l’uso di maschere, movimento e musica
con l’attore Yamai Tsunao
In occasione della mostra “Jisou. Nel tempo sedimentato di Tayga Abe”, lo scorso 10 maggio alle ore 18 presso la Sala dei Notari di Palazzo Priori a Perugia, si è tenuto lo spettacolo tradizionale giapponese con la presenza del famoso attore protagonista Yamai Tsunao, maestro della scuola Komparu di Noh, la tradizionale arte performativa giapponese che combina l’uso di maschere, movimento e musica.
Il progetto comprendeva la performance congiunta dello scultore giapponese Tayga Abe e dell’attore Tsunao Yamai che si è esibito davanti alla scultura di Abe.
La performance è stata poi replicata il 12 maggio presso la Sala Accademica del Pontificio Istituto di Musica Sacra a Roma
Nato a Yokohama, Giappone nel 1973, laurea in letteratura conseguita presso l’Università di Kokugakuin, Tsunao Yamai ha studiato con Nobutaka Kombaru (capo della 79a generazione della scuola Komparu), Yasuaki Komparu (capo della 80a generazione della scuola Komparu) e Noriko Tomiyama. Heishirou Umemura, artista della Komparu School of Noh, è il nonno di Yamai.
Ha iniziato la prima fase di Noh all’età di 5 anni e il primo ruolo principale di “Shite” all’età di 12 anni. Ha interpretato “Shite” (ruolo principale) in pezzi importanti, tra cui “Midare”, “Shakkyô”, “Mochizuki”, “Dōjōji, “Okina”, “Shozon” e “Ataka”.
Tsunao Yamai si dedica alla promozione del Noh e dei “cuori e delle menti giapponesi”, convinto che il Noh sia una delle più grandi forme d’arte del mondo. Presenta spesso spettacoli Noh, seminari e discorsi per principianti e si esibisce nelle scuole per ragazzi in Giappone. Si esibisce a livello internazionale e collabora con artisti diversi.
Il Noh è una forma d’arte e di intrattenimento giapponese in cui gli attori si esibiscono con maschere tradizionali, dichiarato patrimonio UNESCO nel 2003 insieme al Kabuki e al Bunraku ed è considerato una delle maggiori arti performative giapponesi.
Si tratta di un tipo d’intrattenimento colto e per comprendere fino in fondo le vicende messe in scena, serve una conoscenza profonda di letteratura e religione.
Completamente in contrasto con la scena spoglia e spartana, gli attori vestono sgargianti abiti e indossano pittoresche maschere.
La maschera ha una funzione mediatrice e può incarnare entità superiori: Il teatro Noh, col suo ordine di drammi consecutivi, ci propone una visione complessiva della vita. Al contrario del teatro occidentale, dove spesso ci troviamo di fronte a un problema specifico, nel Noh abbiamo una rappresentazione completa dell’esistenza umana.
ARS MAGISTRIS ha incontrato l’attore Tsunao Yamai in occasione della sua performance a Perugia per approfondire la sua conoscenza
La vostra scelta di esibirvi in Italia, da cosa nasce?
Nasce dalla collaborazione con lo scultore giapponese Tayga Abe che sta esponendo in questo momento a Perugia, fino al 28 maggio, con il patrocinio del Comune di Perugia e dell’Ambasciata Giapponese.
Ci saranno quindi due spettacoli, uno il 10 maggio a Perugia e l’altro il 12 maggio al Vaticano.
Quali aspettative ha da questa esperienza in Italia?
C’è una grande similarità tra la cultura italiana e quella giapponese, il modo di sentire l’arte, un’eredità culturale e storica molto antica, molto radicata e sono convinto che l’Italia apprezzerà lo spettacolo teatrale giapponese. E’ uno spettacolo difficile da capire, molto religioso e spirituale in cui, attraverso la maschera, si vuole raggiungere una connessione con il divino.
Quale messaggio vuole diffondere attraverso il suo spettacolo?
Vorrei diffondere un messaggio universale di pace, armonia e felicità per ogni essere umano.
Quali sono i progetti futuri?
Ad ottobre in Giappone ci sarà una rappresentazione teatrale su Shakespeare adattata al teatro Noh, lo scopo è unire la cultura orientale e occidentale, proprio perché credo nella condivisione, nella pace e nell’armonia fra tutti.
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Paola Dongu | PD&Associati
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