Dante Gabriel Rossetti: tra Preraffaellismo e Simbolismo
Dante Gabriel Rossetti: tra Preraffaellismo e Simbolismo
Nell’affascinante panorama artistico del XIX secolo, la figura di Dante Gabriel Rossetti si staglia con prepotenza come uno degli artisti più intriganti e complessi di quel periodo. Egli fu uno dei fondatori del movimento dei Preraffaelliti, un gruppo di artisti rivoluzionari tra cui figuravano talenti eccezionali come William Holman Hunt, Ford Madox Brown e John Everett Millais.
Rossetti si contraddistinse per la sua arte profondamente innovativa che aspirava a riscoprire l’essenza e la spiritualità delle epoche passate, ponendosi in netto contrasto con la corrente accademica che dominava il panorama artistico dell’epoca.
La vita di Rossetti fu essa stessa un vivido riflesso dei principi romantici che egli tanto ammirava e sosteneva con fervore.
Fin dalla sua adolescenza, si appassionò profondamente alle opere del sommo poeta Dante Alighieri e ai versi dei poeti del dolce stil novo, un amore che ereditò dai suoi genitori, entrambi di nobili origini italiane.
La sua sete di conoscenza artistica non si arrestò a queste influenze: fu profondamente ispirato anche dai romantici inglesi e tedeschi, dalla letteratura gotica e da illustri scrittori quali William Shakespeare, Johann Wolfgang von Goethe, William Blake ed Edgar Allan Poe.
Nell’opera pittorica di Rossetti, emerge una marcata componente simbolista, particolarmente evidente nella raffigurazione estetizzata e carica di sensualità delle sue figure femminili.
Le donne ritratte da Rossetti sono vere e proprie icone di una bellezza ineffabile e di un mistero avvolgente, spesso raffigurate in scenari onirici e pervase da un’aura di significati simbolici profondi.
Tra i suoi dipinti più celebri si distingue “Persefone” (1874), un magnifico olio su tela che misura 1251×61 cm, in cui la modella Jane Morris dà vita alla figura mitologica della dea degli inferi in una rappresentazione che trasuda simbolismo e pathos.
Un’altra opera maestosa è “La Ghirlandata” (1873), nella quale la figura ammaliante di Alexa Wilding è ritratta tra le corde di un’arpa e circondata da ghirlande in una composizione visiva melodiosa e armonica.
Da non dimenticare è anche “Ecce Ancilla Domini” (L’annunciazione) (1850), uno dei lavori preraffaelliti più precoci, che mostra la futura moglie di Rossetti, Elizabeth Siddal, in una posa delicata e contemplativa, impersonando la Vergine Maria in un momento di rivelazione intima e solenne.
L’eredità artistica di Rossetti continua ad essere un punto di riferimento imprescindibile per chi desidera comprendere la transizione culturale dall’era vittoriana al simbolismo europeo, rappresentando un ideale connubio tra il desiderio di riscoprire i valori artistici e culturali del passato e la profonda esplorazione degli abissi dell’animo umano, attraverso un’espressione fatta di forme, colori e simboli ricchi di significato.
By Ars Magistris Group